vieni a scoprire la differenza tra la frutta raccolta e mangiata direttamente nell'albero e quella uscita dai frigoriferi della distribuzione commerciale!


pagina aggiornata il 03/10/05

oggi

 

 nel parco sono giunti a 

  maturazione naturale

le mele cotogne


mela cotogna (1).JPG (29583 byte) mela cotogna (2).JPG (22149 byte)

   Mela di grandi dimensioni, peloso, molto produttivo e molto bello da vedere, squisito d'inverno, servito cotto, o nelle marmellate, o nei dolci; dato che in commercio non se ne trovano, sarà una prelibatezza della nostra ristorazione.

le pere cotogne

Sono come le mele cotogne, forse ancora più grandi, con una forma ovale rivolta verso il basso; La pasta interna è identica alla mela cotogna, varia solo per la forma

foto di pere cotogne

pera cotogna nell'albero.JPG (20170 byte) pera cotogna.JPG (12507 byte)  

le mele

foto di mele sugli alberi

foto di mela.JPG (25690 byte) foto di mela (1).JPG (21943 byte) foto di mela (3).JPG (25420 byte) foto di mela (4).JPG (25156 byte) foto di mela (5).JPG (24028 byte) foto di mela (6).JPG (26571 byte) foto di mela (7).JPG (23755 byte)

    La mela è il frutto per antonomasia, al quale il parco ha ispirato il suo logo, di grande tradizione marchigiana, la cui coltivazione nella regione Marche è  oggi praticamente scomparsa

    Come per le pere ci asteniamo dalla descrizione delle varietà coltivate, perché gli alberelli di tre anni, solo quest'anno ci hanno mostrato una campionatura della loro produzione, di cui però vogliamo mostrare alcune foto, perché per la grandezza del frutto rispetto all'albero, sono particolarmente belli da vedere.

    Per le mele il parco sarà in grado di offrire un assortimento produttivo che andrà da agosto in inverno, espresso nelle varietà più antiche e rustiche, che sono le più saporite;

le mele - ciliegie

foto di mele - ciliegie

albero di mele ciliegie.JPG (21577 byte) mele ciliegie.JPG (8781 byte) mela ciliegia aperta.JPG (5125 byte)

    Una menzione particolare merita questa varietà di mele, di cui il parco ne coltiva un albero, che dal risultato già siamo estremamente orgogliosi;
    Infatti queste mele sembrano delle ciliegie, ma in realtà sono delle dolcissime e freschissime mele in miniatura.

i fichi

foto di frutto di fico chiuso e aperto

fichi.jpg (18663 byte) fico aperto.jpg (19222 byte) 

    Il parco dispone di oltre 30 alberi di fichi di diverse varietà la cui maturazione è distribuita dagli inizi di agosto a tutto settembre, per una produzione complessiva che raggiunge alcuni quintali, per la goduria dei clienti e visitatori, i quali potranno gustarli al grado ottimale di maturazione (quando ci si sbrodola) impossibile da trovare nei banchi della distribuzione commerciale.

i pinoli

foto di pino, pino con pigne, pigna aperta e pinolo

pino marittimo.jpg (10352 byte) pino con pigne.jpg (17065 byte) pigna.jpg (14369 byte) pinoli.jpg (12672 byte) 

    Invece i pinoli li conoscono in tanti, perché di pini marittimi la nostra bella costa Adriatica è piena, però trovandosi quasi sempre lungo le strade urbane, per la loro funzione di depurare l'aria, sono un concentrato d'inquinamento atmosferico.
    Nella distribuzione commerciale è difficile trovare i pinoli, li si trova nei dolci, e sempre nei croccanti venduti nelle fiere e sagre paesane.
    Il pinolo è buonissimo anche da mangiarsi verde e nel parco lo si può fare in tutta tranquillità, possono divertirsi a raccoglierli anche i bambini, perché non esiste inquinamento atmosferico.
    Il parco ha due pini marittimi, di cui quello in foto di una ventina d'anni è molto produttivo; le foto illustrano tutto il ciclo; 
    L'albero del pino produce la pigna che cade a terra in questo periodo aperta dalla quale si estrae i pinoli costituiti da un guscio legnoso esterno ed una parte interna che si mangia verde o si usa per confezionare dolci

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Le uve da tavola del parco

l'uva Moscato

foto di grappolo e di tralcio d'uva Moscato

uva moscato.jpg (17192 byte) vite moscato.jpg (24877 byte)    

    Nelle vicinanze dellarea riservata al campeggio c'è una vigna di circa 200 viti, di cui una cinquantina di buonissimo Moscato, che ancor prima di essere una pregiata uva da tavola è una pregiata uva da vino; infatti nei banchi della distribuzione commerciale non si troverà mai dell'uva moscato da consumarsi come uva da tavola. Il Parco proprio per la sua filosofia vuole proporre questa autentica goduria ai propri visitatori. L'origine di queste viti deriva proprio da vecchi filoni aziendali, in cui ve ne erano alcune le cui uve servivano per tagliare e caratterizzare il mosto prodotto dalle restanti uve bianche dell'epoca, Biancame dorato e Malvasia bianca. Quelle viti oggi presenti, facevano parte di una vecchia vigna di Verdicchio di circa mezzo ettaro non più produttiva e quindi estirpata; Le viti di Moscato, pur se anzianotte, sono state mantenute appositamente per dare la possibilità ai visitatori del parco di provare un'uva squisita proprio dalla vite.  

le uve da vino del parco 


l'uva Verdicchio

foto di uva Verdicchio in grappoli e tralci

uva verdicchio.jpg (23597 byte) verdicchio.jpg (20366 byte) verdicchio1.jpg (20978 byte) tralcio verdicchio.jpg (22869 byte)

    L'uva Verdicchio si caratterizza per il colore verdastro da cui ne deriva il nome, per la compattezza dei suoi grappoli a chicchi medio piccoli; Il vino che ne deriva ha un caratteristico gusto amarognolo ed amabile allo stesso tempo. L'uva Verdicchio si presta molto bene per il taglio di mosti derivati da altre uve meno pregiate, ed è quello che fa il parco, per la sua limitata produzione di vino.

l'uva Malvasia Bianca

foto di uva Malvasia bianca in grappoli e tralci

vite malvasia dorata.jpg (27709 byte) malvasia bianca.jpg (22216 byte) 

    Questa uva deriva da vitigno molto diffuso nella Vallesina, è produttiva e di qualità; fa dei grandi grappoli non molto compatti, quindi ha poco raspo e quindi una maggiore resa vinicola nella lavorazione in cantina. 

l'uva Trebbiano

foto di uva Trebbiano in grappoli e in tralci

trebbiano.jpg (20717 byte) tralcio trebbiano.jpg (21737 byte) 

    Dai grappoli grandi e compatti, con grandi chicchi è una classica uva bianca da produzione quantitativa e un po' meno qualitativa. è invitante anche a mangiarsi direttamente sulla vite.

l'uva  Biancame dorato

foto di uva Biancame dorato in un tralcio

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    E' un uva a chicchi medio piccoli collocati in grappoli poco compatti con pochissimo raspo; al momento della maturazione assume un colore dorato. Produce del vino ottimo e di gradazione
    Questa era la classica uva dei filoni delle campagne di Monte San Vito, oggi pressoché scomparsa, che non proviene da alcun vivaio, ma tramandata in azienda da viti più vecchie, o da aziende vicine. Questa è un'altra operazione di recupero di antichi frutti, scopo istitutivo del Parco, analoga a quella che lo stesso Parco compie per l'oliva Raggia di Monte San Vito, peccato che di viti di Biancame dorato il Parco ne dispone appena di una trentina; e non potrà mai fare un'opera di divulgazione o valorizzazione adeguata.

le giuggiole

  giuggiole mature.jpg (17617 byte) giuggiola aperta.jpg (10830 byte)   
foto di giuggiole di varietà normali (nella mano: drupa intera e drupa aperta)

giuggiola a pera.jpg (28456 byte) albero giuggiole pera.JPG (21902 byte) albero giuggiola mela.JPG (23178 byte) giuggiole nel piatto.JPG (5614 byte)
foto di giuggiola a pera foto di alberello di giuggiole a pera di 3 anni con i frutti foto di alberello di giuggiole a mela piantato quest'anno con i frutti. da sinistra, foto di giuggiola normale, a mela e a pera

    Altro recupero dall'archivio dei ricordi contadini di queste parti sono le giuggiole. Anche cinquanta anni fa non tutti i contadini delle nostre parti riuscivano ad avere la pianta di giuggiole nel loro frutteto familiare riservato, perché chi le aveva non cedeva molto facilmente gli arbusti o le polze ai loro vicini. Gli alberi di giuggiole si trovavano nei filoni, ma anche in luoghi  nascosti e ben controllabili vicino alle case coloniche. Le prime tre foto riguardano un albero di giuggiole di circa venti anni ed il suo prodotto maturo. La varietà, anche se priva di alcuna certificazione è quella più classica ed è di origine aziendale derivata da alberi da noi sempre esistiti; Il frutto è a forma di drupa grande quanto quelle dell'oliva raggia di Monte San Vito, quando giungono a maturazione il loro colore passa da verde a marrone, come si può ben vedere nella prima foto.
    Il frutto buonissimo e la descrizione del gusto riesce difficile; sarà difficile che a qualcuno non piaccia, anche se sono pochi a conoscerlo, data la pressoché totale assenza dai banchi della distribuzione commerciale. Questa è una prelibatezza che il parco si onora di proporre alla pubblica goduria.
    Su questo frutto il parco ha anche voluto strafare, proponendo delle giuggiole a forma di pera, e di mela, ovviamente con certificazione europea, provenienti da vivaio qualificato

    con un clic nell'animazione seguente si accede all'antico ricettario rurale di Monte San Vito, che ci pregiamo pubblicare nel nostro sito, dove riportiamo la ricetta della vinificazione delle uve secondo il sistema consolidato nelle campagne di Monte San Vito, quella dell'aceto di vino, nonché l'antica ricetta contadina del brodo di giuggiole   

        Vogliamo fare un'unica considerazione di carattere generale sulla frutta raccolta e mangiata dall'albero; Durante il giorno, qualsiasi tipo di frutta attaccata all'albero assume due temperature diverse spesse volte apprezzabili anche al tatto. La faccia esposta al sole è più calda, quella all'ombra è più fredda; quella al sole in genere matura prima e di più della faccia dello stesso frutto in ombra, ma quello che in pochi conoscono o hanno avuto modo di apprezzare, è che la faccia più calda, mangiandola ha un diverso sapore di quella più fredda, perché i succhi interni della frutta nella parte più calda sono più liquidi e saporiti di quelli interni alla parte più fredda; fenomeno che scompare già alcuni minuti dopo la raccolta della frutta. Non è detto che sia più buona la frutta nella parte più calda, può accadere il contrario e comunque è tutto legato ai gusti personali di ognuno; Questa è un'esperienza che certamente hanno potuto fare in pochi, e che il parco è orgoglioso di proporre a tutti i suoi ospiti.

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